Storia

Dall'età del rame all'età del bronzo

Una storia affascinante che affonda le sue radici nella 'cultura di Ozieri' fino ad arrivare all'età nuragica: un viaggio a ritroso nel tempo ancora oggi percepibile dai numerosi resti monumentali

La città sarda di San Gavino Monreale vanta una storia molto antica come gran parte della Sardegna, che ancora oggi si ripercuote nel contemporaneo grazie alla presenza di numerose testimonianze del passato sopravvissute ai secoli.

Intorno al 2000 a.C. a San Gavino Monreale si sviluppa la "cultura di Ozieri o di San Michele”, civiltà megalitica prenuragica, facilmente identificabile in quanto aveva come materiale di lavorazione caratteristico l’ossidianae praticava un culto dei defunti che ruotava intorno alle tombe ipogeiche e alle sepolture a circolo.

La Cultura di Ozieriiniziò però a venir meno quando l’isola si arricchì sempre più di presenze straniere, che portarono flussi migratori significativi, con culture e tradizioni completamente diversi ma capaci di amalgamarsi e fondersi in un'unica realtà. Fu così che si sviluppò la cultura megalitica dei nuraghi come ben testimoniato dalla presenza di resti di quest’epoca evidenziabili anche a San Gavino Monreale, come i cosiddetti "cuccurusu”, ovvero le pietre che stavano alla base dei nuraghi e che gli abitanti di San Gavino erano soliti utilizzare come basamento dello zoccolo delle abitazioni in ladiri o lardiri.

Tracce significative del passato di questa terra ancora oggi meta indiscussa di bellezza e tradizioni, dove il turismo si fa "colto” per passeggiare nei solchi della storia.

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