Storia

San Gavino Monreale durante il medioevo

San Gavino Monreale fece parte del Giudicato di Arborea e subì le conseguenze delle guerre contro Pisa prima e gli aragonesi poi, venendo raso al suolo. Ricostruito successivamente, fu incluso nel Marchesato di Quirra

Nonostante la zona di San Gavino Monreale fosse stata abitata fin dalla preistoria, l’attuale nucleo urbano ha avuto origine sul finire del secolo X dalla fusione dei tre piccoli centri abitati di Nurazzeddu, Ruinas Mannas e Ruineddas. Il nuovo borgo prese il nome dalla chiesetta di San Gavino Martire attorno a cui si sviluppò, cui si aggiunse "Monreale” dal nome del castello dell’XI secolo su una collina circostante, nel quale erano soliti soggiornare i giudici d’Arborea.
 
In epoca giudicale San Gavino fu il capoluogo della curatoria di Bonorzuli nel Giudicato di Arborea: in questo periodo il paese era dotato di un carcere circondariale e di possenti mura difensive e veniva attraversata dalla strada carovaniera che da Cagliari andava a nord, denominata "Bia de Casteddu” nel tratto meridionale e "Bia de Oristanis” in quello settentrionale. Nel corso del Duecento nella Marmilla e nell’Arborea si insediarono i pisani, che però a causa di un fiscalismo oppressivo vennero scacciati dalla popolazione nel 1323.

A questi subentrarono gli aragonesi. Il Giudicato di Arborea, inizialmente loro alleato, cambiò schieramento quando si rese conto dello strapotere che i nuovi arrivati avevano ottenuto in breve tempo: iniziarono così le guerre sardo-aragonesi che insanguinarono la Sardegna per decenni, cui si aggiunsero le periodiche ondate di peste che decimarono la popolazione. San Gavino, probabilmente il paese più importante del Giudicato dopo Oristano, fu quasi completamente distrutto. Con la vittoria degli aragonesi nel 1410, il paese venne incorporato nella Baronia di Monreale, nel Marchesato di Quirra.

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