Enogastronomia

Lo zafferano DOP, l'Oro Rosso di Sardegna e San Gavino Monreale

Se siete in Sardegna e sentite parlare di "Oro Rosso", sappiate che non ci si sta riferendo al corallo, di cui l'isola è comunque ricca, ma si sta parlando dello zafferano di Sardegna (ovvero lo zafferano che si coltiva nei territori di Turri, Villanovafranca e di San Gavino Monreale), che dal 2009 ha ottenuto la denominazione D.O.P. Proprio San Gavino Monreale vanta il titolo di "Capitale dello Zafferano" e ogni anno è sede della sagra dello zafferano, che richiama migliaia di visitatori, appassionati e turisti.

"Crocus Sativus" è il nome della pianta dalla quale si estrae questa particolare spezia, la cui coltivazione ha origine in Asia minore, ma anche in Cina e India. La pianta, appartenente alla famiglia delle Iridaceae, fu introdotta e diffusa in tutta Europa dai Romani, Sardegna compresa. Qui, in ragione del largo consumo che ne facevano i monaci Basilani di rito ortodosso, provenienti da Oriente, si presume che la sua coltivazione fosse già in uso tra il VI e il IX secolo.

Utilizzato ancora oggi nell'industria tintoria, in quella farmaceutica e soprattutto in cucina, lo zafferano è stato presumibilmente diffuso a San Gavino Monreale tra la metà del XII e i primi decenni del XIV secolo, ad opera dei Pisani, allora signori di quasi tutta l'isola. La sua antica provenienza in questi territori ha fatto in modo che si creasse un fenotipo, che si è adattato al clima arido dei terreni e della pianura di San Gavino. Tale varietà si caratterizza per un'alta concentrazione di safranale e crocina, che la rende tra le più pregiate nel bacino del Mediterraneo.

La prima testimonianza documentale che fa riferimento alla coltivazione di zafferano a San Gavino Monreale si ritrova in un atto del notaio cagliaritano De Silva datato 1573, mentre da alcune carte del Seicento, emerge la descrizione di San Gavino come di un paese circondato e penetrato dagli orti di zafferano e sommerso dal colore viola al tempo della fioritura. Uno spettacolo che si ripete ancora oggi tra la fine di ottobre e i primi di novembre, quasi in concomitanza con lo svolgimento della manifestazione internazionale dedicata proprio allo zafferano.

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