Lo zafferano di San Gavino Monreale non è solo una spezia pregiata, ma un vero e proprio patrimonio culturale e agricolo della Sardegna. Questa cittadina medioevale situata nel centro meridionale dell'isola vanta una lunga tradizione nella coltivazione dello zafferano, che risale al XV secolo. Con foglie di un verde intenso e fiori violacei che custodiscono tre preziosi stimmi rosso scarlatto, lo zafferano di San Gavino Monreale è riconosciuto per la sua qualità eccezionale.
La raccolta dello zafferano è un processo delicato e meticoloso. Viene effettuata manualmente nelle prime ore del mattino, tra la fine di ottobre e la fine di novembre. Gli stimmi vengono rimossi con cura dai fiori, utilizzando dita leggermente unte d'olio extravergine di oliva, e successivamente essiccati naturalmente al sole. Questo lavoro richiede un'intensa dedizione: per ogni ettaro coltivato si ottengono meno di dieci chilogrammi di zafferano essiccato. La qualità del prodotto finale è frutto di giorni di faticoso lavoro manuale.
Riconoscere il vero zafferano è fondamentale per evitare pericoli. Esiste una pianta simile, il crocus, che può trarre in inganno. A differenza dello zafferano, il crocus presenta sei stimmi anziché tre e, durante la fioritura, è privo di fogliame. Gli stimmi del crocus sono altamente tossici e possono causare gravi avvelenamenti se ingeriti. Distinguere queste due piante è essenziale per la sicurezza e la salute.