Il Territorio

La Fonderia di San Gavino Monreale

Costruita negli anni Trenta, la storia della Fonderia di San Gavino Monreale è legata alla crisi economica mondiale che ha segnato la fine degli anni Venti del secolo scorso e all'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), che nel nostro paese ha segnato l'inizio dell'intervento statale in economia. Inizialmente avrebbe dovuto essere costruita a Cagliari, ma motivazioni di natura ecologica fecero ricadere la scelta su San Gavino, dove sorse così il grande impianto che venne poi collegato alle miniere di Montevecchio, dove si estraeva la galena, attraverso un tronco ferroviario a scartamento ridotto. Iniziate le attività di costruzione nell'aprile del 1932, la Fonderia di San Gavino divenne ben presto lo stabilimento più importante d'Italia, capace di produrre 20.000 tonnellate di materiale ogni anno, rappresentando fino agli Sessanta una delle più importanti realtà attive in Europa.

Considerata fiore all'occhiello dell'industria italiana dal regime fascista, a seguito di numerose e controverse vicende legate a passaggi di proprietà e alle difficoltà legate ai notevoli costi energetici, la fonderia venne chiusa nel 2009. Dal 2013 ha ripreso le attività, dando di nuovo una boccata d'ossigeno all'economia della cittadina campidanese e del suo territorio, che ha visto così rinascere una delle poche espressioni della "grande industria" rimaste nella zona.

Oggi la sua economia si basa prevalentemente sul settore dell'agricoltura: celebre a livello nazionale per lo zafferano, prodotto attraverso il quale la città e le sue associazioni organizzano eventi e manifestazioni che la stanno rendendo anche un florido centro di attrazione turistica.


Nella foto: colata di piombo mercantile alla Fonderia di San Gavino. San Gavino Monreale, Medio Campidano, Sardegna. Da www.sangavinomonreale.net.

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