La Fonderia di San Gavino
a san gavino è in attività un'importante fonderia, uno dei maggiori stabilimenti della sardegna meridionale. Questa è la sua storia
La Fonderia di San Gavino, inaugurata nel 1932, è una delle fabbriche più grandi della regione e per decenni ha attratto lavoratori da ogni angolo della Sardegna. La sua progettazione iniziò due anni prima, quando i dirigenti della Monteponi e della Montevecchio, due miniere storiche, si accordarono per fondare la "Società Italiana del Piombo”. La scelta ricadde su San Gavino perché dotato di una stazione ferroviaria e perché paludosa, in modo da non sottrarre terreni fertili.
Il 10 Giugno 1932 venne colato il primo piombo ed ebbe inizio un viaggio affascinante: la Fonderia divenne un elemento distintivo del paesaggio, con il suo camino alto ben 108 metri. Lo stabilimento non fu danneggiato in modo rilevante durante la Seconda guerra mondiale e nei decenni successivi si specializzò nella produzione di pallini da caccia. Il 7 febbraio 1975 la storica ciminiera alta più di cento metri crollò improvvisamente, causando una riduzione dell’attività lavorativa.
A partire dagli anni settanta lo stabilimento entrò in crisi, proprio come accadde per tante altre fabbriche dello Stivale, e la proprietà venne suddivisa in vari lotti. Nel 2009 la produzione cessò e questo sembrò decretare la fine di una storia lunga quasi un secolo. Invece quattro anni dopo la Portovesme ha riavviato gli impianti e la Fonderia continua la sua gloriosa storia di estrazione di metalli preziosi, impiegando oltre cento dipendenti.